giovedì 17 novembre 2016

Il contrappasso

Ci sono molte persone indaffarate a questo mondo, dagli idraulici agli elettricisti, ai falegnami, ai calderari, ai professionisti in varie discipline, tanto da dimenticare gli appuntamenti già rinviati diverse volte, magari per mesi.
Non credo si tratti di snobismo. O almeno non solo di questo.

Fa fino, è vero, far presente che si è subissati da occupazioni gravose, ma ciò consente, soprattutto, di passar sopra alle norme più elementari di buona educazione, con l'intento nascosto di dedicarsi a quanto è più lucroso, attenendosi alla massima time is money, per stancare tutti gli altri utenti che non portano grandi profitti.
In fondo però si tratta di atti di presunzione, che alla fine portano alla perdita di fiducia e di credibilità presso un numero sempre maggiore di persone.
In una società in cui aumentano ogni giorno le richieste di lavoro, tale atteggiamento sprovveduto potrebbe rendere difficile domani mantenere le opportunità presenti, che con molta supponenza si pensa di conservare a tempo indeterminato, e rimanere poi improvvisamente, come suol dirsi, con una mano davanti e l'altra di dietro.
Il fair play conta sempre meno nell'epoca dell'indifferenza, del cinismo e della furbizia, ma la legge del contrappasso, non dubitiamone, funziona ancora.
Basta avere pazienza e vedremo i presuntuosi di oggi, così nelle cose minime quotidiane come in quelle più importanti, pervicacememte inadempienti negli impegni presi o irrispettosi per il prossimo, genuflettersi come poveri tapini con il capo cosparso di cenere per la loro dabbenaggine .


Bob e il Nobel

Bob Dylan dimostra di essere coerente con se stesso: una carriera all'insegna del non conformismo e dell'anti - accademismo non può essere inamidata in un nobel, seppure intitolato alla poesia.... 
Il personaggio merita di essere seguito e ascoltato ancor più che in passato.


mercoledì 16 novembre 2016

Dacia e le donne

''Donne mie''
Donne mie illudenti e illuse che frequentate le università liberali,
imparate latino, greco, storia, matematica, filosofia;nessuno però vi insegna ad essere orgogliose, sicure, feroci, impavide.A che vi serve la storia se vi insegna che il soggettounto e bisunto dall’olio di Dio è l’uomoe la donna è l’oggetto passivo di tuttii tempi? A che vi serve il latino e il grecose poi piantate tutto in asso per andarea servire quell’unico marito adoratoche ha bisogno di voi come di una mamma?Donne mie impaurite di apparire pocofemminili, subendo le minacce ricattatoriedei vostri uomini, donne che rifuggiteda ogni rivendicazione per fiacchezzadi cuore e stoltezza ereditaria e bontàcandida e onesta. Preferirei morirepiuttosto che chiedere a voce alta i vostridiritti calpestati mille volte sotto le scarpe.Donne mie che siete pigre, angosciate, impaurite,sappiate che se volete diventare personee non oggetti, dovete fare subito una guerradolorosa e gioiosa, non contro gli uomini, macontro voi stesse che vi cavate gli occhicon le dita per non vedere le ingiustizieche vi fanno. Una guerra grandiosa contro chivi considera delle nemiche, delle rivali,degli oggetti altrui; contro chi vi ingiuriatutti i giorni senza neanche saperlo,contro chi vi tradisce senza volerlo,contro l’idolo donna che vi guarda seducenteda una cornice di rose sfatte ogni mattinae vi fa mutilate e perse prima ancora di nascere,scintillanti di collane, ma prive di braccia,di gambe, di bocca, di cuore, possedendo per bagagliosolo un amore teso, lungo, abbacinato e doveroso(il dovere di amare ti fa odiare l’amore, lo so)un’ amore senza scelte, istintivo e brutale.Da questo amore appiccicoso e celeste dobbiamo usciredonne mie, stringendoci fra noi per solidarietàdi intenti, libere infine di essere noiintere, forti, sicure, donne senza paura.Questa poesia proviene da: Poesia di Dacia Maraini - Donne mie - Poesie di
Dacia Maraini - Poesie.reportonline.it
***La questione posta nel titolo è complessa.

Mi sforzo di capire le motivazioni profonde della Maraini, ma temo che le manchi l'equanimità nel giudicare obiettivamente uomini e donne.

La poesia pubblicata sopra ne è un esempio.

Ma il vero male del nostro tempo come anche di un passato relativamente recente è il dilagare del bovarismo che la stessa autrice ha ben messo a fuoco rievocando la figura di Flaubert ricostruita con una certa precisione dopo la lettura delle corrispondenza dello scrittore.

Il disprezzo verso la sua creatura è lo stesso della nostra Dacia: ci sono categorie di donne che teatralizzano la realtà, fingono costantemente, non sono sincere con se stesse e il prossimo, compresi gli uomini. Sotto questo profilo credo di essere d'accordo con lei.


martedì 15 novembre 2016

'' Con lieve cuore con lievi mani, la vita prendere la vita lasciare ''

La frase è di Hugo Von Hoffmannsthal e racchiude in sé tutta l'essenza della poesia del mondo.Sono grato a questo autore perché mi ha insegnato prima ancora del Buddhismo la necessità di liberarsi da tutti i pesi dell'esistenza per coglierne i valori essenziali sobrietà l'amore per il bello, libertà e consapevolezza dell'impermanenza della condizione umana.


Gattopardismo

L'antropocentrismo è finito da un pezzo.In Italia, da tempo immemorabile, predomina il gattopardismo.Esso, col clientelismo e il nepotismo, l'opportunismo e l'arrivismo, il camaleontismo e il paraculismo, promuove la crescita e il progresso del paese nonché la formazione e il perfezionamento delle nuove classi dirigenti.

lunedì 14 novembre 2016

'' Image ''

Le donne non badano alla propria immagine? 
E' una contraddizione in termini.

La femminilità ama apparire nel modo più gradevole e affascinante, seduttiva e accattivante, anche a costo di truccare, qualche volta, le carte per avere attenzione.

E guai se non fosse così.

Ovviamente la forma è sostanza. Se così non è, la persona sisgretola, prima o poi irrimediabilmente, mostrando la propria vacuità. 

L'estetica e l'etica corrispondono tra loro. 

Noi siamo o dovremmo essere ciò che siamo realmente. 

Solo così l'immagine risplende di luce vera.

luce vera,

domenica 13 novembre 2016

Il senso dell'America

Leggo, per merito delle elezioni negli USA, "Ezra Pound e il senso dell'America" del grande critico letterario, dantista, saggista e poeta Vittorio Vettori, uomo coltissimo e grande osservatore del nostro tempo, scomparso nel 2004, lasciando un vuoto incolmabile nelle lettere del nostro paese.


Un'analisi interessantissima e puntuale dei profondi legami tra l'Europa e il Continente nord- americano, attraverso esperienze personali e l'opera di scrittori, artisti, filosofi e personaggi dell'alta politica, tuttora valida testimonianza della continuità spirituale delle radici comuni di queste regioni del mondo, nel segno dell'umanesimo occidentale.